Nel combattimento ben fatto non c'è NIENTE di istintivo, se non lo spirito.

martedì 10 febbraio 2015

Nel combattimento ben fatto non c'è NIENTE di istintivo, se non lo spirito.

Tutte le volte che sento parlare di "combattimento istintivo" mi vengono le marmeggiole. Nel combattimento ben fatto non c'è NIENTE di istintivo...

NEI JIA KUNG FU - Combattimento libero

... se non lo spirito, il cosiddetto Killer instinct, che hanno tutti gli animali. Ma la tecnica deve essere perfetta, e grazie agli ultimi 50 anni, oggi sappiamo bene cosa funziona e cosa no. Anche il famoso Hsing I, che studio da più di venti anni, non ha assolutamente nulla di istintivo, anzi : è una delle cose più tecnicamente sofisticate che conosco.

Se i sostenitori del combattimento istintivo sono così convinti, perchè non ci provano con un fioretto e uno schermitore olimpico, o con un pugile o un lottatore agonisti ? Sai che sorprese.....

Stefano Agostini

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COS' E' IL KUNG FU NEI JIA

Il Kung Fu Nei Jia è un’arte marziale cinese basata sull’energia interna,la salute e la difesa personale.
Da un punto di vista storico e tradizionale, è costituito dai principali stili “interni” cinesi, cioè Tai Chi, Hsing I, Pa Kua, Yi Quan, I Liq Chuan, e dalla loro applicazione marziale, che chiamiamo Kempo Karate.

La caratteristica principale di questi stili “interni” è che si basano sul rilassamento, l’ascolto del proprio corpo, l’attenzione, e la costruzione di raffinate dinamiche di movimento che permettono di sviluppare una grande forza senza ricorrere all’atletismo e al puro lavoro muscolare.

Una forza, quindi, raggiungibile a tutte le età.

Oltre al puro lavoro fisico, sano e naturale, questi stili lavorano sulle strutture energetiche del corpo umano, e su quelle emozionali.La pratica dona quindi un’ottima salute, forza fisica, energia,rilassamento, e un approccio intelligente ed efficace alla difesa personale.

LA PRATICA DELLE ARTI MARZIALI

La pratica delle Arti energetiche e marziali proposta dalla Nei Jia Academy si pone come obiettivo finale la costruzione dell’uomo.

Le tecniche trasmesse da antiche tradizioni non sono un fine, ma un mezzo per fare comprendere dei principi profondi, che, introiettati nella personalità del praticante, ne costituiscano il motore di una educazione permanente.

Una tecnica tradizionale non è mai semplicemente un movimento da apprendere, ma uno schema fisico e mentale di autoperfezionamento continuo, che a un certo livello deve divenire un Koan, un quesito Zen che può aprire la mente all’intuizione e all’illuminazione.

Questa è la strada per arrivare all’arte.

E questa arte, al più alto livello, consiste nell’accettare un percorso spirituale assoluto, che investe la vita, la morte, e ciò che sta fra esse : l’uomo.

DOVE SIAMO

martedì 10 febbraio 2015